Il Quartiere

Le nostre case

Serpente – strada

Luogo di incontro , di relazione e di gioco

Quando entri nel quartiere
un serpente mangia le macchine.
Le automobili spariscono
per ricomparire in garage.
Le macchine lentamente possono entrare
nella pancia del serpente e silenziosamente
procedere e convivere con altre funzioni
che sono assolutamente prioritarie.
Nel quartiere le automobili non sono più
veloci e pericolosi strumenti meccanici,
soprattutto non hanno più la precedenza.
Il ritmo è lento perché non è scandito
dalle macchine ma dai nostri sensi.

Si cammina su percorsi disegnati
da strane figure o da vecchi giochi.

Le strade ritornano ad essere
luoghi di incontro, di relazione, di gioco.

Il nostro procedere segue il livello del terreno,
le sue linee sinuose
e recupera l’armonia coi luoghi.

Gli uccelli lampioni

Il “lampione uccello” è un lampione
tradizionale la cui estremità
è stata curvata appositamente.
Abbiamo dato una curvatura tale da creare
l’idea che l’uccello lampada
sia posato su un ramo.
La lampada si trasforma in un uccello dalle ali
aperte come se stesse per spiccare il volo;
la luce esce dal ventre dell’animale mentre
le ali, la coda e il becco sono interventi
artigianali sulla scocca esterna della lampada.

Colline – garages

Luogo privilegiato di osservazione e gioco

Luogo privilegiato
di osservazione e gioco
Le macchine sono seppellite
sotto ad una montagna di terra.
E così si creano due divertenti colline
per giocare.
La varietà del paesaggio diventa elemento
di pregio, una nuova opportunità.
Sopra una collina verranno esaltati,
attraverso diverse essenze,
gli aspetti sensoriali: il gusto, l’olfatto, il tatto.
Sull’altra collina, attraverso la loro fioritura,
le piante segneranno l’alternarsi delle stagioni
realizzando un calendario dei colori.
Questa soluzione urbanistica
permette di diminuire la superficie coperta
e di aumentare la qualità ambientale
del quartiere.

Caverna - palestra

Corsia dei garages, luogo della tante identità

Dal “prato dei mostri che ridono”
si può entrare, attraverso le bocche
spalancate, in due gigantesche caverne.

Sono luoghi misteriosi nascosti sotto
alle colline, luoghi con luci strane
che entrano dalle bocche,
che vengono dall’alto
e disegnano i pavimenti.

Sono le corsie allargate dei garage
per diventare altro

Di solito il garage è un posto che fatica
a diventare luogo, ha una identità strana
molto spesso notturna (viene abitato
dalle macchine di notte), vive quando fuori
c’è freddo, piove, c’è bagnato.
C’è la possibilità di farlo vivere anche di giorno
e in altri momenti della giornata,
c’è la possibilità di attribuirgli anche altri
significati e quindi trasformarlo in luogo,
luogo di corse, di giochi, di suoni, di rumori.

Una strana palestra coperta – aperta.

Il prato dei mostri

È un posto magico
nel quale vivono grandi mostri
con la bocca spalancata.
Sono mostri buoni, mostri simpatici.
Nella loro pancia tengono nascoste
le macchine e fuori sorridono
per rendere il mondo più allegro.
L’ambito è circoscritto da un cerchio
di aceri campestri che aiutano a definire
un luogo più intimo.
È uno spazio di gioco,
di incontro situato fra le due colline.
È un basso, fra due alti, un vuoto fra due pieni.
È un prato fra due caverne, la luce fra due bui.

La corte della grande quercia

Luogo di riferimento

La corte centrale del quartiere
sulla quale prospettano tutte le abitazioni
sarà caratterizzata dalla presenza
di una grande quercia.

La quercia è la pianta più grande e possente
dei nostri luoghi, un riferimento certo e sicuro
che dura nel tempo. È un perno naturale
attorno al quale ruota la vita del quartiere.

Per questo motivo è stata posta
alla confluenza dei vari percorsi,
là dove più forte pulsa il “cuore”.

Per rafforzare il suo ruolo simbolico
verrà dotata di una serie
di sedute e di attrezzature
che la qualificheranno anche
come luogo di incontro.

Le scale giocose

All’interno delle case
anche il salire e scendere da un piano all’altro
è un gioco da intraprendere in modi diversi:
le scale sono accompagnate da uno scivolo
e l’ascensore ha al suo interno
degli strani specchi magici.

Le case dipinte

Non solo bianche

Le case non sono in fila
e non hanno un davanti e un retro.
Sono tutte diverse,
di tanti colori come i coriandoli.
E come i coriandoli
portano allegria ed entusiasmo.
I muri, i vuoti, i pieni accompagnano le idee
e offrono emozioni: visive e tattili.
Cambiano i materiali, i colori, i disegni
e ogni passo è una scoperta.
Le case sono decorate con disegni fantastici.

Atelier

Luogo del possibile, di quello che ancora non c’è ma può diventare

Abbiamo dotato ogni abitazione
di un nuovo spazio: l’Atelier.

L’atelier è un condensato
dei desideri dei bambini.

Un luogo insolito: trasparente, magico,
giocoso, grande, intimo…
É strano per l’ubicazione, per le forme,
le dimensioni, i materiali.
Può essere in cielo, in terra,
di fianco, sopra, sotto…

È un laboratorio, un luogo dove è possibile
riflettere insieme su intuizioni, concetti, teorie.
Alcune ancora non formulate chiaramente,
ma tutte alla ricerca di interlocutorietà
che consentono all’inespresso di dichiararsi.

In una casa è il luogo
dove si possono costruire magie,
dove le idee possono sostare
perché il processo di creazione
(quello a cui sto lavorando) può essere
mantenuto e ha la possibilità di abitare.

L’officina dei coriandoli

Coriandolinsieme, sala riunioni, luogo della comunità

È il posto che legittima la comunità;
dallo spazio individuale
(la casa di ciascuna famiglia)
allo spazio di tutti, che ha bisogno
della partecipazione di tutti per esistere
(dal riordino, alle pulizie,
al calendario delle attività).
È la piazza… coperta.

È come i portici del centro storico,
ma può diventare la vecchia stube
di una volta dove ci si trova, si fa la conserva,
la marmellata, dove si fanno le feste,
dove il saluto a volte sfuggente
può diventare un discorso,
una chiacchierata, uno scambio…
Dove lo stare insieme è convivialità.

Casa torre

Ci sono degli appartamenti dentro alla torre.

C’è anche una bella scala con lo scivolo.

La torre serve perché si vede da lontano
e così le persone sanno dove è il quartiere
e non si perdono.

E poi sulla torre c’è una struttura
con dei ferri e dei fili che è una trappola
per i cattivi e per i fulmini.

La casa dei fiori

Un bravo pittore ci ha aiutato
a disegnare tutte le case.
In questa casa ci sono tutti i fiori più belli:
sembrano margherite, tulipani…
ma forse sono anche fiori inventati.

Sarebbe anche più bello avere dei fiori nuovi
come lo stelocanto (un fiore che canta)
o il petalorosso (amico del pettirosso)…

La casa dell’atelier sul vicolo

Questa casa ha l’atelier
sopra al passaggio così mentre si gioca
si può vedere chi viene e chi va.

Si può anche giocare con chi viene e chi va;
si buttano giù le palline di carta,
gli aerei… o si parla.

Uno potrebbe raccogliere tutte le informazioni
di quello che succede
e poi fare il giomalino di quartiere:
“La gazzetta del vicolo”.
Da grande potrebbe fare il giomalista!

La casa dell'atelier in alto

L’atelier è una stanza molto strana
e anche molto magica
che le altre case non hanno.
Dentro li si possono fare le cose
che dalle altre parti sono vietate.
Spesso quelle sono le cose più belle:
colorare, fare le prove di ballerina,
giocare, lasciare i giochi aperti…
In questa casa l’atelier è in alto
con tante vetrate e ha un cappello
un po’ strano che sembra
la cuffia di un neonato.

La casa castello

I cattivi in questa casa non ci entrano.

Primo perché è un castello
e loro hanno paura
e poi perché c’è tutto un muro di ferro
intorno alla porta e se loro spingono
si fanno male o si pungono.

È bello vivere in un castello,
anche se piccolo,
perchè ha delle forme tutte strane
e poi uno può fare finta di essere
un principe con il re e la regina.
A volte ci sono anche
delle principessine che rompono.

La casa fienile

Questa casa ha degli arconi alti
come quelli del fienile del nonno.

È bello guardare il mondo da dentro il fienile,
sembra che ci sia
una grande cornice tutto intorno.

Non ci sono più le mucche
e neanche la paglia,
se no chissà che odore!

Anche in questa casa ci sono tante vetrate
per vedere sempre fuori.

La casa con il tetto sugli alberi

È un casa un po’ strana
con un tetto slargato
che è tenuto su dagli alberi di ferro.
Sono poi finti alberi ma sono molto simpatici.

Il tetto più grande copre di più la casa
così non ci bagniamo quando entriamo.

E poi copre anche il disegno grande
che c’è sotto e saluta tutte le persone
che entrano nel quartiere.

La casa dell’arcone

Questa casa ha un arco tanto grande
così dalla sala si può guardare fuori
tutto il giardino.

Stando dentro alla casa
sembra di stare sotto a un portico,
sotto ad un ponte… o sotto…

Sopra all’arcone c’è la “chiave” dell’arco
che è quella che serve per tenerlo chiuso
se no cade giù tutto.

La casa trasparente

Questa casa al posto dei muri
ha tante vetrate.

Così si può guardare lontano,
vedere tutto quello che si vuole.
Il sole, la luna, le stelle, i fiori, gli alberi,
gli uccelli e i gatti che girano di nascosto.

Quando piove si possono
vedere fuori lo stesso,
anche i fulmini che fanno paura,
perché c’è il portico grande.

E quando nevica
si può vedere tutta la magia.

La casa delle pietre preziose

In questa casa
ci sono tante pietre preziose
così è più bella.
I colori e le pietre
la rendono anche più allegra.
E poi se il sole le illumina loro risplendono.
Forse è la casa più preziosa
anche perché in alto
c’è una mansarda splendente.

La casa dell’altana

L’altana è altissima
e per arrivare lassù
bisogna usare una lunghissima scala
che sembra un serpente.
Da là in alto
si possono vedere tante cose
e anche lontano.
E se si guarda in basso
le cose sembrano più piccole.
Il tetto è a punta e sopra c’è una bandiera
che segnala dove va il vento.
Perché cambia spesso.

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